In ogni viaggio che intraprendo all’estero vengo sempre attirata da luoghi con le saline, probabilmente ne sono attratta pensando a tutto ciò che vi era dietro nei tempi passati ed ancora oggi. Mi incuriosiscono molto i colori e le grandi distese di acqua di mare trattenuta con delle delimitazioni quasi regolari a formare delle grandi vasche .
Penso al lavoro da formichina che i cosiddetti salineri , i quali si tramandano questa attività di padre in figlio , che con pala e carriola raccolgono il sale in piccole collinette bianche , abbronzatissimi , quasi bruciati dal riflesso accecante del sale.
E qui alla salina di Aigues – Mortes nella Camargue Francese, che di morto proprio non ha nulla, mai mi sarei aspettata di poter salire a piedi su di una montagna di sale enorme per poter ammirare tutta la zona circostante.
Inoltre un’ effetto strano nel vedere delle ruspe svettare sulla cima di una montagna di sale e riflettersi in una vasca di evaporazione di un colore rosa intenso dato da milioni di microalghe “ Dunaliella” non visibili all’occhio umano
Gli occhi mi si riempiono di questo rosa con l’azzurro del cielo ed ecco che le immagini prendono corpo dalle emozioni , un mondo fuori dal mondo tutto da scoprire.
Continuando il viaggio nell’immenso Parco Naturale Regionale della Camargue verso Port Saint Louis ci si ritrova di nuovo davanti ad uno spettacolo mozzafiato le Salin de Giraud , hanno una estensione immensa , sono le più grandi d’Europa ed il sale che viene raccolto da queste saline viene utilizzato per lo più per salare le strade innevate del sud della Francia .
Ho cercato di fotografarle al tramonto ma arrivata in ritardo dopo una lauta cenetta ho dovuto scattare di fretta dalla prima collinetta incontrata, il sole era già bassissimo.
Vale comunque la pena ritornarci .
Luglio 2019
Testo e foto di Alessandra Antonini